Scuola Veneta, XVII secolo

Nozze di Cana

La moltiplicazione dei pani e dei pesci

Olio su rame, cm 29 x 38

Con cornice, cm 38 x 47

La coppia, a olio su rame di formato ottagonale, rappresenta due episodi legati alla vita di Cristo e in particolare a due dei miracoli da lui compiuti. 

Il primo raffigura Gesù seduto al tavolo, disposto a ferro di cavallo, insieme agi sposi e agli altri invitati fra cui compare anche la Vergine. Madre e figlio si distinguono dagli altri personaggi non solo per la posizione centrale ma soprattutto per i nimbi dorati sopra la loro testa.  In primo piano un uomo travasa il contenuto di un otre in un’altra. La scena, rappresentata in un interno sottolineato da lesene scanalate, racconta il primo miracolo di Gesù, avvenuto durante le Nozze di Cana, descritto nel Vangelo secondo Giovanni (2,1-11), in cui Cristo trasformò l’acqua in vino una volta che quest’ultimo terminò. 

Il secondo rame invece è ambientato all’esterno, in un paesaggio caratterizzato dal digradare delle colline e da un bacino d’acqua in primo piano, in cui si abbevera un cagnolino. La scena è dominata da un folto gruppo di donne, uomini e bambini, e in secondo piano si distingue la figura di Gesù, affiancato da un bambino che trasporta un vassoio di rame e da un signore più anziano. La scena può essere identificata con la moltiplicazione dei pani e dei pesci, raccontato nei Vangeli che riportano che cinque pani d'orzo e due piccoli pesci forniti da un ragazzo furono usati da Gesù per nutrire una moltitudine. Secondo il Vangelo di Matteo, quando Gesù udì che Giovanni Battista era stato ucciso, si ritirò in un luogo solitario. Le folle seguirono Gesù a piedi dalle città. Quando Gesù sbarcò e vide una grande folla, ebbe compassione di loro e guarì i loro malati. Arrivata la sera Gesù ordinò ai discepoli di dare alla folla qualcosa da mangiare. I discepoli gli dissero che avevano solo cinque pani e due pesci, e Gesù gli chiese di portarglieli. Così prese i pani e li divise per distribuirli fra le persone, saziandoli tutti; i discepoli raccolsero dodici ceste piene di pezzi avanzati. 

La coppia presenta alcune citazioni: La disposizione a U del tavolo, così come l’inserviente che travasa l’acqua e l’invitato retrostante ripreso di schiena riprendono le nozze di Cana del Paolo Veronese oggi al Louvre. Il cristo che alza un braccio e si protende verso il bambino riprende la posa ideata da Tintoretto nel dipinto raffigurante la moltiplicazione dei pani e dei pesci conservata in 

L’inserimento del cagnolino che si abbevera è invece un richiamo all’ambiente artistico veneto – si vedano L’ultima cena di leandro Bassano a Palazzo Pitti, Firenze e più in generale la bottega dei Bassano- in cui è diffusa la presenza di cagnolini nelle raffigurazioni sacre. A conferma di ciò è ancora una volta la sopracitata opera del Tintoretto in cui un cagnolino gioca con un bambino. Per tanto si può annoverare la coppia entro la scuola veneta del secolo XVII.

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