Pietro Della Vecchia e bottega (1603-1678) - Conosci te stesso

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"Pietro Della Vecchia e bottega (1603-1678) - Conosci te stesso"   Pietro Della Vecchia (Venezia, 1603 - Vicenza, 8 settembre 1678) dipinto a olio su tela raffigurante Socrate che insegna ai suoi allievi (Conosci te stesso), datato intorno al 1650-1660 Dimensioni della tela: 90x70cm...
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"Pietro Della Vecchia e bottega (1603-1678) - Conosci te stesso"

 

Pietro Della Vecchia (Venezia, 1603 - Vicenza, 8 settembre 1678)

dipinto a olio su tela raffigurante Socrate che insegna ai suoi allievi (Conosci te stesso), datato intorno al 1650-1660

Dimensioni della tela: 90x70cm Dimensioni della cornice: 106x86cm

Expertiese: Dott.ssa Maria Pia Mannini

Nel 1984 Bernard Aikema ha dimostrato che il vero cognome del pittore era Della Vecchia, mentre Pietro Muttoni, con cui fu conosciuto a partire dall'Ottocento, è il risultato di un'errata interpretazione da parte di Luigi Lanzi di un'opera di F. Bartoli (Le pitture, sculture ed architetture della città di Rovigo, 1793), in cui viene citato un dipinto dell'artista nella Casa Muttoni di Rovigo.

La particolarità del cognome originario ha portato alcuni a interpretarlo per tutto l'Ottocento e il Novecento come un soprannome derivato dall'attività di restauratore di Della Vecchia, oltre che dalla sua predisposizione a riprodurre e copiare i dipinti di artisti delle generazioni precedenti come Giorgione.

Probabilmente studiò sotto la guida di Alessandro Varotari, detto il Padovanino, che gli trasmise l'interesse per la pittura veneziana del secolo precedente, in particolare quella di Tiziano e Giorgione.

Noto per la sua abilità nel riprodurre lo stile dei maestri veneziani del Cinquecento (Marco Boschini, suo contemporaneo, lo definì una "simia di Zorzon", un imitatore di Giorgione), è conosciuto anche per la sua pittura di genere grottesco, oltre che per la sua attività di ritrattista. Restaurò anche la Pala di Castelfranco.

In qualità di pittore ufficiale della Repubblica di Venezia, fu incaricato di realizzare i cartoni per i mosaici della Basilica di San Marco, attività che lo tenne impegnato dal 1640 al 1673. Intorno al 1670 dipinse Mosè e Aronne con il Faraone, ora a La Spezia presso il Museo civico Amedeo Lia, che rivela l'influenza di Caravaggio. Sempre a Venezia dipinse Sant'Antonio con la sua Basilica, raffigurante Sant'Antonio da Padova, la sua basilica e due frati minori conventuali: i padri Maurizio Cavalletti e Maurizio Graziani, religiosi dei Frari, che lo donarono nel 1674, per la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari. Vicino a Rialto, nella chiesa di San Lio, a sinistra dell'altare maggiore, si può ammirare una magnifica crocifissione. Sposò Clorinda Renieri, anch'essa pittrice, figlia del pittore e mercante d'arte fiammingo Nicolas Régnier, con cui la Vecchia aveva rapporti d'affari in quest'ultimo ramo.

 

Numero 7 Antiquariato

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