Madonna col Bambino
Madonna col Bambino, terracotta con tracce di policromia, epoca 1470 circa, autore il “Maestro della Madonna del topo”.
Misure: cm.52,5 in altezza, cm.33,5 in larghezza, cm.17 di profondità massima.
Il Maestro della Madonna del topo è considerato l’ultima genuina espressione della scultura tardogotica in Lombardia, prima dell’arrivo dei maestri del Rinascimento toscano.
Il suo profilo è stato messo a fuoco da Aldo Galli, ed ha consentito di attribuirgli un corpus di una ventina di sculture e frammenti in terracotta dislocati nei territori di Crema, Milano e Monza.
Il nome convenzionale dell’artista è tratto da una Madonna col Bambino di proprietà del Museo Bagatti Valsecchi di Milano - proveniente dalla vicina “Contrada dei ratti”, l'attuale via Cesare Cantù - che gli antichi milanesi chiamavano “Madonna del topo” per la presenza di una bestiola appollaiata sulla spalla del Bambino.
Si trova invece a Mozzanica, nell’alto cremasco, l'opera di maggiori dimensioni, ed è un polittico gotico in terracotta di tre metri per due, con al centro una Madonna col Bambino circondata da 5 personaggi su due ordini serrati da contrafforti; che quest'opera sia arrivata sino a noi è un caso molto raro, perchè, dei tanti polittici in terracotta testimoniati dalle fonti, solo pochi frammenti sono sfuggiti agli smembramenti e alle soppressioni napoleoniche.
Uno dei frammenti più integri è la Madonna col Bambino presentata in questa sede, che costituiva la parte centrale di una piccola ancona in terracotta di carattere privato.
Contenute nell’elegante ovale del mantello, le figure della Madonna e del Bambino denotano una fermezza plastica e una pienezza di forme proprie di una collocazione temporale matura, e vanno viste come un’ulteriore tappa nell’alacre percorso di questo Maestro (P.Bosio, vedi bibl.).
L’opera è recentemente rientrata dalla Svizzera, dove circolava con l'errata attribuzione a un artista toscano; riconosciuta da Studio Zenale, essa costituisce una interessante acquisizione al catalogo del "Maestro della Madonna del topo”.
Provenienza:
- Collezione privata, Arezzo;
- Asta Fischer A409 lotto 3879, Lucerna 2010 (con errata attribuzione a Antonio Fedrighi de’ Tolomei);
- Ehem.Galleria Serodine, Dr.Wladimir Rosenbaum, Ascona 1967.
Bibliografia:
- Paola Bosio, Terracotte Lombarde nel Medioevo e nel Rinascimento, Nomos Edizioni 2020, pag.199, fig.97