Ritratto di frate domenicano

AA-162393
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Presentazione breve Ritratto di frate dell’ordine domenicano, ultimo quarto del Seicento. Scuola di Sebastiano Bombelli (Udine, 1635 – Venezia, 1719). Misure cm.60x42, tela ridotta dalla forma ovale.      Scheda di presentazione completa Ritratto di frate dell’ordine...
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Studio Zenale
Studio Zenale prende il nome dal pittore rinascimentale Bernardino Zenale, massimo art...
Presentazione breve
Ritratto di frate dell’ordine domenicano, ultimo quarto del Seicento.
Scuola di Sebastiano Bombelli (Udine, 1635 – Venezia, 1719).
Misure cm.60x42, tela ridotta dalla forma ovale. 
 
 
Scheda di presentazione completa
Ritratto di frate dell’ordine domenicano,  come indicano la croce sul petto e la fodera del caratteristico cappuccio rivoltato sulle spalle.
Il dipinto è databile nell’ultimo quarto del Seicento, e va attribuito a un artista vicino al veneziano Sebastiano Bombelli.
La capacità di cogliere con prontezza il “carattere” di una persona dai suoi lineamenti  e di rendere all’istante la sincera vivacità del volto, insieme al dipingere rapido e sicuro, sono caratteristiche che contraddistinguono la ritrattistica di Sebastiano Bombelli, e vennero assimilate dai più sensibili tra i pittori che collaboravano nella sua bottega. 
Oltre alla vitalità, all’immediatezza espressiva e all’attitudine comunicativa, riportano alla cerchia del Bombelli anche le modalità di stesura, come la resa dei chiaroscuri del volto ricavati dalla preparazione del fondo. 
E’ noto che tra gli artisti che frequentarono a lungo la sua bottega vi fu anche il bergamasco Vittore Ghislandi detto fra' Galgario (1655-1743), che visse e lavorò a Venezia tra il 1675 e il 1702, con una breve interruzione, a quanto  riferisce il Tassi, solo nel 1678; i meccanismi espressivi di Bombelli ebbero un ruolo importante per la maturazione di quell’attitudine per l'immediatezza comunicativa che caratterizza i personaggi di frà Galgario.
Collaborando da subordinato nella bottega di Bombelli, il frate conformava il suo modo di dipingere a quella del titolare, al punto che, pur essendo un ritrattista prolifico, della sua produzione nei 25 anni trascorsi a Venezia non è stato identificato quasi nulla, ed è vivo il dibattito su quale fosse la sua reale cifra espressiva e quali i ritratti a lui riconducibili nel corso dell’ultimo quarto del seicento.
La possibilità che il ritratto in esame appartenga alla produzione veneziana di frà Galgario merita di essere considerata con attenzione, anche in virtù del confronto con un altro ritratto di domenicano (vedi foto 2), quest'ultimo sicuramente di mano  del frate e realizzato nel 1735 (cioè ben 40/50 anni dopo),  oggi conservato al Museo Civico di Udine.
Il dipinto qui presentato era inscritto originariamente in un ovale, successivamente ridotto sino all’attuale forma rettangolare di cm.60x42; a parte la riduzione, lo stato di conservazione è molto buono, con limitati restauri per cadute di colore in zone marginali.

 

Studio Zenale

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